Letture consigliate

Libri, documenti, interviste sul fenomeno del ritiro sociale.

HIKIKOMORI: IL FUTURO IN UNA STANZA

A cura di Chiara Francesconi, Carlotta Piccinini -2023 – Franco Angeli Editore.

Il volume presenta una ricerca sul fenomeno degli hikikomori, giovani adolescenti che, sempre più numerosi nel nostro Paese, scelgono l’isolamento volontario chiudendosi nella loro “stanza”. Lo studio del tema, ancora poco indagato nell’ambito delle scienze sociali, ha comportato un’analisi di sfondo in ottica multidisciplinare ma è poi proseguito assumendo una precisa prospettiva etnosociologica. Sul territorio romagnolo, a livello nazionale quello con il numero maggiore di hikikomori, sono stati studiati diversi casi attraverso l’integrazione metodologica fra i colloqui in profondità – con gli adolescenti, i loro genitori e gli operatori sociali e sanitari –, la ricerca fotografica sul campo e l’intervista con fotostimolo.

Il capitolo 2 del libro è stato scritto da membri della nostra Associazione (Katia Bianchi, Marina Mercuriali, Ornella Roselli e Simona Tolve). Inoltre le interviste fatte a ragazzi e genitori hanno coinvolto anche alcune famiglie legate ad AMA HIKIKOMORI APS, che ringraziamo sentitamente per la disponibilità a testimoniare la loro esperienza.

Qui puoi scaricare il PDF del libro.

Mio figlio è normale?

di Stefania Andreoli -2020 – Collana BUR – Edizoni Rizzoli

Stefania Andreoli ha un modo delicato e forte allo stesso tempo di scrivere. Le sue parole rassicurano e spogliano i pensieri dei genitori che troppo spesso sono sotterrate di sensi di colpa, paure e molto probabilmente da una costante ansia da prestazione. Nello stesso tempo ci porta di fronte a false credenze, errori di giudizio o di aspettative, scalza anche quegli aspetti che noi riteniamo un buon risultato.

In questo libro veniamo sì rassicurati che non ci sono genitori o figli cattivi, ma ci viene anche messa di fronte la possibilità di vedere con occhi nuovi, il coraggio di parlare di responsabilità non come fardello ma come opportunità di crescita per noi e per i nostri figli. Tutto sommato l’adolescenza arriva proprio per portare i nostri figli verso l’indipendenza e l’età adulta, un po’ di scompiglio ci deve essere, anzi “gli adolescenti che non sono adolescenti” perdono qualcosa.

L’autrice ci spiega in vari punti e su diverse questioni, anche i segnali da tenere d’occhio (con pazienza, non con ansia) e la differenza la fa spesso un filo sottile. Il mestiere dei genitori è davvero difficile perché è su questo filo che dobbiamo stare in bilico. Questo libro, non sempre è stato facile da digerire, ma ci fa sentire non solo che i nostri figli sono “normali”, ma che in fondo lo siamo anche noi

Io, i miei mostri e me.

di Caterina Costa, in arte Cheit.jpg -2022 – Edizoni Beccogiallo

Un webcomic che racconta senza filtri le ansie, le paure, le inquietudini, le sofferenze dei ventenni di oggi.

Il rapporto tra umani si nutre della condivisione delle emozioni. Possiamo con-viverle attraverso le parole, possiamo con-viverle attraverso i gesti, le immagini… Possiamo farlo seguendo percorsi lunghi e tortuosi, oppure in un attimo, a pelle. Il libro di Caterina Costa è così: dalle sue pagine, attraverso 4 riquadri e poche parole, arriva al nostro cuore in una frazione di secondo. Racconta le emozioni dei ragazzi, certo, ma sono poi così diverse da quelle di tutti?

Fumettista nata nel 1999 a Vigevano. Attualmente studia illustrazione e animazione allo IED Milano. Ha iniziato a fare i primi fumetti a 18 anni, le sue storie raccontano delle sue esperienze personali, ma affrontano anche temi legati alla salute mentale e alla sfera emotiva.

 

Impara ad ascoltarti

di Prem Rawat – Traduzione di Ilaria Katerinov -2020 – Rizzoli Editore

In un mondo che ci distrae continuamente, come ascoltare la nostra musica interiore? È quello che Prem Rawat vuole spiegarci in questo libro, un vero e proprio manuale per aiutarci a liberare le nostre vite dal rumore di sottofondo e ascoltare finalmente quello che c’è dentro di noi, per scoprire che abbiamo già tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Se il rumore del mondo esterno si somma al rimuginio dei pensieri, esso arriva a disturbare la nostra quiete e ci allontana da noi stessi, impedendoci di vedere che la pace che tanto cerchiamo si trova già dentro di noi. Con il consueto stile essenziale e immediato, Prem Rawat ci accompagna in questo viaggio verso la nostra interiorità, mostrandoci che il percorso da compiere, in realtà, è prima di tutto verso noi stessi. Perché, per citare l’autore, «nessuno può darti la pace, è qualcosa che devi scoprire insieme a te stesso»; e, seguendo quindi le sue parole e la testimonianza della sua vita, ci invita a immetterci sulla via di questo viaggio verso la consapevolezza.

Due fiocchi di neve uguali

di Laura Calosso – 2019 – SEM Editore

Margherita Fiore ha diciotto anni e da pochi giorni ha superato brillantemente l’esame di maturità classica. Sta preparando il test per entrare all’università. Un’amica la invita al mare per due giorni di pausa dallo studio. Il treno però ha un disguido e Margherita accetta un passaggio in auto da un ragazzo incontrato per caso. Nell’arco di poche ore la sua vita accelera. La Mercedes cabrio su cui i due viaggiano sfreccia sull’Aurelia spinta al massimo. L’urto è improvviso, la macchina sbatte contro il guardrail, esce di strada, quindi salta nel vuoto. L’ultimo pensiero di Margherita è per Carlo, un compagno di scuola che, senza una ragione apparente, si è ritirato da scuola e non è più uscito da casa. Al momento dell’incidente Carlo è davanti al computer. Da tempo non lascia la sua stanza, che è ormai il suo mondo. Come molti suoi coetanei è diventato un hikikomori, così si chiama chi decide di recludersi in casa, al riparo da tutto. Carlo ha alzato un muro tra sé e gli, amici, la scuola e i genitori. Vuole solo scomparire. Non sa che Margherita, la sua compagna di classe preferita, l’unico suo ricordo positivo, è in coma vegetativo. Nella luce dorata dell’estate le vite di Margherita e Carlo risplendono in stanze buie che tengono fuori il mondo.

Hikikomori. I giovani che non escono di casa

di Marco Crepaldi – 2019 – Alpes Italia Editore

Il termine giapponese hikikomori significa letteralmente “stare in disparte” e viene utilizzato per riferirsi a coloro che si isolano dal mondo sociale per mesi e anni, autorecludendosi nella propria abitazione e tagliando ogni contatto diretto con l’esterno. Si tratta soprattutto di giovani maschi, fragili a livello relazionale e ipercritici nei confronti di una società nella quale arrivano a non riconoscersi più come parte integrante. In Giappone tale fenomeno ha assunto dimensioni allarmanti, con oltre 500.000 casi accertati, ma i numeri sembrano essere in crescita in molte nazioni economicamente sviluppate, tra cui l’Italia, dove si stima ci siano centinaia di migliaia di casi. Nonostante la sua diffusione, il fenomeno è tuttavia ancora poco conosciuto e coloro che ne soffrono si sentono spesso soli e incompresi nel proprio disagio. In questo testo saranno discussi gli ultimi studi effettuati dai ricercatori di tutto il mondo, elaborando una prima definizione di hikikomori e cercando di offrirne un’interpretazione critica. Verranno presentati i risultati dalla prima indagine statistica nazionale condotta sul fenomeno italiano, con il coinvolgimento di oltre 300 partecipanti.

Il ritiro sociale negli adolescenti. La solitudine di una generazione iperconnessa

di Matteo Lancini (Curatore) – 2019 – Cortina Raffaello Editore

A partire dall’esperienza maturata negli ultimi quindici anni, gli autori inquadrano la psicodinamica del ritiro sociale e presentano gli orientamenti clinici che guidano la presa in carico dell’adolescente in una prospettiva evolutiva.
Il libro traccia il profilo di una generazione cresciuta “nella rete”, inducendo gli adulti a interrogarsi su come distinguere un uso adattivo dei social e dei videogiochi da un sintomo di malessere o dipendenza. Cyberbullismo, sexting, gioco d’azzardo e, in modo particolare, il ritiro sociale sono alcuni dei comportamenti affrontati in questo testo, ricco di indicazioni sui motivi della loro diffusione e sulle modalità di intervento. La rivoluzione digitale ha creato ambienti espressivi nei quali gli adolescenti non solo sperimentano nuove possibilità di realizzazione ma si rifugiano in occasione di gravi crisi evolutive, in una forma di autoricovero che esprime sia il dolore sia un tentativo di risolverlo, come avviene nel ritiro sociale, la più significativa manifestazione del disagio giovanile odierno. A partire dall’esperienza maturata negli ultimi quindici anni, gli autori inquadrano la psicodinamica del ritiro sociale e presentano gli orientamenti clinici che guidano la presa in carico dell’adolescente in una prospettiva evolutiva.

Quando il deserto fiorisce

di Prem Rawat – Traduzione di G. Gladis Ubbiali -2019 – Rizzoli Editore

Quando una lampada viene accesa, non importa quanto sia piccola, possiamo vedere cose che prima erano nascoste dall’oscurità

Nato dalla lunga attività dell’autore come ambasciatore di pace in tutto il mondo, questo libro raccoglie un tesoro di semi preziosi. Racconti che trascendono le culture e i luoghi di provenienza e parlano di cose semplici e quotidiane – formiche, granelli di sabbia, tartarughe – e di persone comuni, ma che contengono un insegnamento prezioso, pronto a fiorire se il lettore si prenderà il tempo di fermarsi a riflettere sul significato profondo di ognuna di esse. Storie che rispondono a una domanda comune: come affrontare le difficoltà della vita e imparare ad amare se stessi e il mondo, diventando incarnazioni viventi di un nuovo modo di concepire la realtà? Perché non esiste pace per il mondo senza la pace con se stessi, né felicità senza comprendere che la prima e fondamentale felicità è quella di sentirsi vivi.

La volontaria reclusione. Italia e Giappone: un legame inquietante

di Carla Ricci – 2014 – Aracne Editore

L’ipotesi cautamente emersa nelle precedenti pubblicazioni dell’autrice è diventata ora allarmante realtà; la volontaria reclusione definita hikikomori, oltrepassando ogni distanza geografica e culturale, è infatti presente anche in Italia. Carla Ricci ce ne svela i tanti aspetti e la complessità, ponendosi come caposcuola di una indagine fuori dai confini nipponici, tramite una innovativa analisi comparativa con il fenomeno giapponese da cui emergono inquietanti affinità. L’evidenza sottolineata dall’autrice è che hikikomori, anche in Italia, non può essere considerato l’esito di problemi personali ma il risultato di molte concause determinate anche da un modo di procedere incauto e confuso che appartiene agli uomini contemporanei e che inevitabilmente influenza bambini e adolescenti. Alla parola hikikomori occorre quindi abituarsi, prepararsi, conoscerne le circostanze ed occorre saper accettare il fatto che nessuna famiglia – potenzialmente in nessun luogo del mondo – può definirsene immune proprio perché la volontaria reclusione ha una profonda relazione con lo smarrimento psichico che, ancor prima del giovane, appartiene alla sua famiglia.

Welcome to the NHK

di Tatsuhiko Takimoto – Traduzione di D. Guarino -2011 – Edizioni BD

Tatsuhiro Satō è un giovane che da quattro anni vive praticamente recluso nel suo piccolo appartamento di Tokyo e incarna perfettamente lo stereotipo dell’hikikomori giapponese: ha interrotto qualsiasi legame con il mondo esterno e si mantiene a malapena con i soldi che gli inviano i genitori (per questo è definito anche NEET). Un giorno, mentre è come al solito nel suo appartamento ad oziare e fantasticare, bussa alla porta un’anziana testimone di Geova accompagnata da una giovane. Questa successivamente si mette in contatto con Satō, affermando di conoscere il modo per curarlo dalla sua malattia. Misaki, questo il suo nome, gli porge quindi un contratto e lo invita a seguire alcune lezioni private di psicoanalisi improvvisata che terrà per lui la sera, al parco di Mita 4-Chome in cui egli suole recarsi. Sebbene il giovane inizialmente provi diffidenza e tenti in tutti i modi di cancellare l’offerta dalla sua mente, alla fine accetta e ogni sera si reca al parco vicino per ascoltare le lezioni della ragazza. Misaki appare timida e introversa almeno quanto Satō, ma si rifiuta di fornire al ragazzo informazioni su di sé, soprattutto perché si interessi tanto a lui e come fa a conoscere tutti i particolari della sua vita. I giorni si susseguono e Satō sembra effettivamente sollevarsi dalla sua condizione di hikikomori, almeno finché vecchie conoscenze dal passato non tornano a farsi vive scaricando i loro problemi sul ragazzo e mettendolo nuovamente con le spalle al muro.

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